1 - Nr. allarme / totale allarmi
larm no. / total alarm count
N. de larma / larmas totales
V RI BILI D REMOTO (REM)
– Il DMECD ha la possibilità di gestire un
massimo di 8 variabili comandate da remoto
(REM1...REM8).
– Si tratta di variabili il cui stato può essere
modificato a piacere dall'utente tramite il
protocollo di comunicazione e che possono
essere utilizzate in abbinamento alle uscite,
alla logica Booleana etc.
– Esempio: usando una variabile remota
(REMx) come sorgente di una uscita (OUTx)
sarà possibile attivare e disattivare
liberamente un relè tramite il software di
supervisione. Questo consentirebbe di
utilizzare i relè di uscita del DMECD per
comandare dei carichi ad esempio
illuminazione o altro.
–
ltri utilizzi della variabili REM possono
essere:
• zzerare i contatori (usandole come
sergente di reset)
• bilitare o disabilitare determinate funzioni
da remoto, inserendole in una logica
Booleana in ND con ingressi o uscite.
LL RMI ( L )
– L'utente ha la possibilità di definire un
massimo di 8 allarmi programmabili
( L 1... L 8).
– Per ciascun allarme è possibile stabilire la
sorgente, cioè la condizione che genera
l'allarme ed il testo del messaggio che deve
comparire sul display quando questa
condizione si verifica.
– La condizione che genera l'allarme può essere
ad esempio il superamento di una soglia. In
questo caso la sorgente sarà una delle soglie
limite LIMx.
– Se invece l'allarme deve essere visualizzato in
conseguenza dell'attivazione di un ingresso
digitale esterno, allora la sorgente sarà un
INPx.
– Con lo stesso criterio è possibile abbinare ad
un allarme anche condizioni complesse
risultanti dalla combinazione logica Booleana
di ingressi, soglie, etc. In questo caso si
utilizzeranno le variabili Booleane BOOx.
– Per ciascun allarme l'utente ha la possibilità di
definire un messaggio liberamente
programmabile che comparirà sulla pagina
stato allarmi.
– E' poi possibile definire una priorità di allarme.
Se si tratta di una semplice indicazione, allora
la priorità può essere impostata come bassa.
In questo caso l'icona che accompagna
l'allarme sarà l'icona di informazione.
– Se invece l'allarme deve indicare una
situazione più importante, impostando la sua
priorità su alta, sarà possibile indicare il
messaggio con l'icona di attenzione e far sì
che al verificarsi dell'allarme la pagina del
display si sposti automaticamente sulla pagina
visualizzazione allarmi.
– In caso di presenza contemporanea di più
allarmi essi vengono mostrati a rotazione e ne
viene indicato il numero totale.
– Per azzerare un allarme che è stato
programmato con memoria, utilizzare
l'apposito comando nel menu comandi.
– Per la definizione degli allarmi vedere menu di
impostazione M08.
REMOTE-CONTROLLED V RI BLES (REM)
– The DMECD can manage up to 8 remote-
controlled variables (REM1...REM8).
– Those are variables which status can be
modified by the user through the
communication protocol and that can be used
in combination with outputs, Boolean logic,
etc.
– Example: using a remote variable (REMx) as a
source for an output (OUTx), it will be
possible to freely energise or de-energise one
relay through the supervision software. This
allows to use the DMECD relays to drive
lighting or similar loads.
– Other possible uses of REM variables can be:
• Clear counters (programming them as
Reset sources)
• Enable/disable other functions remotely,
inserting them into a Boolean logic in ND
with inputs or outputs.
L RMS ( L )
– The user has the possibility to define a
maximum of 8 programmable alarms
( L 1... L 8).
– For each alarm, it is possible to define the
source that is the condition that generates the
alarm, and the text of the message that must
appear on the screen when this condition is
met.
– The condition that generates the alarm can be,
for instance, the overcoming of a threshold. In
this case, the source will be one of the limit
thresholds LIMx.
– If instead, the alarm must be displayed
depending on the status of an external digital
input, then the source will be an INPx.
– With the same criteria, it is possible to also
link complex conditions to an alarm, resulting
from the logic combination of inputs, limits,
etc. In this case, the Boolean logic variables
BOOx must be used.
– For every alarm, the user can define a free
message that will appear on the alarm page.
– It is also possible to define a priority for the
alarm. If it is a simple indication, then the
priority can be set to low. In this case the icon
that follows the message will be the 'info'
symbol.
– If instead, the alarm must indicate a more
critical situation, then setting its priority to
High, the message will be displayed with the
'Warning' icon, and when the alarm becomes
active, the display page will move
automatically on the larm screen.
– When several alarms are active at the same
time, they are displayed sequentially, and their
total number is shown on the status bar.
– To reset one alarm that has been programmed
with latch, use the dedicated command in the
commands menu.
– For alarm programming and definition, refer
to setup menu M08.
V RI BLES REMOT S (REM)
– El DMECD puede gestionar hasta 8 variables
remotas (REM1 ... REM8).
– Se trata de variables cuyo estado puede ser
modificado por el usuario mediante el
protocolo de comunicación y que se puede
utilizar en combinación con las salidas, lógica
booleana, etc.
– Ejemplo: usando una variable de remota
(REMx) como fuente para una salida (OUTx),
será posible para activar o desactivar
libremente un relé a través del software de
supervisión. Esto permite por ejemplo, utilizar
los relés del DMECD para comandar cargas de
iluminación o similares.
– Otros usos posibles de las variables REM
puede ser:
• Poner a cero los contadores (como fuentes
de Reseteo)
• ctivar / desactivar otras funciones de
forma remota, insertando esta variable en
una lógica booleana como ND con las
entradas o salidas.
L RM S ( L )
– El usuario tiene la posibilidad de definir un
máximo de 8 alarmas programables ( la1
L 8 ...).
– Para cada alarma, es posible definir la fuente
que es la condición que genera la alarma, y el
texto del mensaje que debe aparecer en la
pantalla cuando se cumple esta condición.
– La condición que genera la alarma puede ser,
por ejemplo, la superación de un umbral. En
este caso, la fuente será uno de los umbrales
límite LIMx.
– Si por el contrario, la alarma se debe mostrar
en función del estado de una entrada digital
externa, entonces la fuente será una INPx.
– Con los mismos criterios, es posible enlazar
también complejas condiciones para una
alarma, que resulta de la combinación lógica
de las entradas, límites, etc En este caso,
deben utilizarse variables de lógica booleana
BOOx.
– Para cada alarma, el usuario puede definir un
mensaje libre que aparecerá en la página de
alarma.
– También es posible definir una prioridad para
la alarma. Si se trata de una simple
indicación, puede establecerse una prioridad
baja. En este caso, el icono que sigue al
mensaje será el símbolo de información.
– Si por el contrario, la alarma debe indicar una
situación más crítica, estableciendo una
prioridad lta, el mensaje se mostrará con el
icono de tención, y cuando la alarma se
activa, la página visualizada de forma
automática será la de alarmas.
– Cuando varias alarmas están activas al mismo
tiempo, se muestran de forma secuencial, y
su número total se muestra en la barra de
estado.
– Para restablecer una alarma que se ha
programado con memoria, utilice el comando
dedicado del menú de comandos.
– Para la programación de la alarma y la
definición ver el menú de configuración M08.
13