Applicazione Rete-Rete; Funzione Ejp; Comando Dispositivi Di Commutazione; Comando Interruttori Motorizzati - LOVATO ELECTRIC ATL10 Manual De Instrucciones

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APPLICAZIONE RETE-RETE

– Nell'applicazione rete-rete (U-U, utility-utility), il carico è normalmente collegato alla rete prioritaria e il trasferimento sulla secondaria avviene in caso di
anomalia sulla primaria o di segnale di trasferimento imposto dall'esterno.

FUNZIONE EJP

– Per applicazioni che richiedono la funzione EJP è possibile utilizzare due ingressi programmabili impostati sulle funzioni S.GE (start generator) e E.TR
(External transfer)
– Si può inoltre utilizzare il parametro P2.20 per definire un ritardo di avviamento generatore.

COMANDO DISPOSITIVI DI COMMUTAZIONE

– Per la commutazione delle linee, ATL10 è in grado di controllare diversi tipi di dispositivi quali interruttori motorizzati, commutatori motorizzati o contattori
– A seconda del tipo di dispositivi di commutazione utilizzati in abbinamento all'ATL10, si devono utilizzare gli opportuni schemi di collegamento con la relativa
programmazione degli ingressi / uscite programmabili
– Le uscite programmabili sono impostate di default per l'applicazione con interruttori motorizzati. Vedere gli schemi di collegamento riportati alla fine del manuale
– Gli ingressi di feedback dello stato del dispositivo vanno normalmente cablati, in modo da garantire un funzionamento affidabile del sistema
– Ciononostante, è comunque possibile evitare il loro cablaggio e destinare gli ingressi programmabili ad altre funzioni. In questo caso l'apparecchio si
comporta come se il dispositivo eseguisse immediatamente il comando inviato
– Se gli ingressi di feedback non sono utilizzati, al momento della messa in tensione l'ATL10 esegue un comando di apertura per portare i dispositivi di
commutazione in una posizione nota
– Se invece vengono utilizzati gli ingressi di feedback, al momento della messa in tensione l'ATL10 non invia comandi ai dispositivi di commutazione fino a che
lo stato della relativa linea non e' stabilizzato (sono trascorsi i tempi di presenza o assenza tensione)
– I relè di comando interni non sono interbloccati elettricamente ne meccanicamente.

COMANDO INTERRUTTORI MOTORIZZATI

– Per il comando di interruttori motorizzati, sono necessarie 4 uscite (comandi apertura e chiusura per linea 1 e linea 2) e due ingressi per il feedback dello
stato degli interruttori, più eventuali ulteriori ingressi opzionali di segnalazione allarme intervento protezione (TRIP)
– I comandi di chiusura e apertura possono essere mantenuti continuamente o ad impulso, cioè mantenuti fino a che l'interruttore si è portato nella posizione
voluta + un tempo di sicurezza
– Le due modalità di comando possono essere selezionate tramite l'apposito parametro P2.07 nel menu dati generali
– Se un comando di chiusura interruttore non ha successo, prima di generare un allarme di timeout l'apparecchio esegue un ciclo di apertura (caricamento
molle) e poi ritenta la chiusura. Se questa fallisce di nuovo viene generato l'allarme.
– Gli ingressi di TRIP vengono ignorati per una finestra di 15 secondi ogniqualvolta viene inviato un comando di apertura agli interruttori. Questo per evitare un
falso allarme nel caso in cui vengano utilizzati degli interruttori che inviano momentaneamente il segnale di TRIP durante l'apertura tramite bobina di sgancio.

COMANDO COMMUTATORI MOTORIZZATI

– L'applicazione con commutatori motorizzati e' molto simile alla precedente, ma prevede l'utilizzo di sole tre uscite (comandi chiusura linea1, linea 2 ed
apertura di entrambe le linee) e due ingressi per lo stato del commutatore
– Sono necessarie le funzioni di uscita CL.1, CL.2 e OP.A le funzioni di ingresso FB.1 e FB.2
– Anche in questo caso è possibile selezionare la modalità di comando fra impulsiva e continua.

COMANDO CONTATTORI

– Se viene utilizzata una coppia di contattori, sono necessarie due uscite (CL.1 e CL.2) e due ingressi per il feedback dello stato
– In questo caso il comando deve essere programmato in modalità contattori (P2.07 = CNT).

CONTROLLI DI TENSIONE

– Tutte le condizioni che servono a stabilire se una sorgente di alimentazione è idonea o meno vengono definite dall'utente attraverso il menu P1 (dati nominali)
e i menu P3 e P4 (rispettivamente limiti di tensione linea 1 e linea 2)
– Tramite il menu P1 si possono impostare i dati nominali dell'impianto, quali tensione e frequenza nominali, che verranno utilizzati come riferimento per la
impostazione delle soglie percentuali
– E' possibile impostare un rapporto di trasformazione TV nel caso agli ingressi di tensione dell'apparecchio venga applicata una tensione più bassa rispetto a
quella effettiva dell'impianto. Anche in questo caso sia la visualizzazione che la impostazione delle soglie saranno effettuate in grandezze reali riferite all'impianto
– La centralina può essere programmata per effettuare i controlli di tensione su reti trifasi con o senza neutro, bifasi o monofasi (P1.03)
– Nel caso di reti trifasi o bifasi, si può scegliere se monitorare le tensioni concatenate, le tensioni di fase oppure entrambe (P1.04). in ogni caso la tensione
nominale impostata con P1.01 deve essere sempre riferita alla tensione concatenata
– Nella seguente tabella sono elencati i controlli che vengono effettuati su ciascuna linea. Quelli indicati con OFF possono essere esclusi
Controllo
Descrizione
Minima tensione
Una o più fasi troppo basse
Massima tensione
Una o più fasi troppo alte
Mancanza fase
Soglia sotto la quale l'apparecchio interviene più rapidamente rispetto ad un normale
abbassamento.
Asimmetria (sbilanciamento)
Fasi comprese nell'intervallo Massima-Minima ma troppo differenti fra loro
Minima frequenza
Frequenza troppo bassa
Massima frequenza
Frequenza troppo alta
Sequenza fasi
Rotazione delle fasi inversa
– Ciascuna delle anomalie ha un tempo di ritardo indipendente. L'anomalia deve durare consecutivamente più del tempo specificato per invalidare il segnale di
presenza tensione
– Quando tutti i parametri della linea rientrano all'interno dei limiti specificati, prima che la stessa possa essere considerata utilizzabile, deve trascorrere il
tempo di ritardo presenza linea. La durata di questo tempo è specificata con due parametri indipendenti, uno che definisce il tempo di ritardo quando la linea
alternativa è disponibile ed un altro che definisce il ritardo, di solito più corto, quando la linea alternativa non è disponibile
– Tutti i controlli eccetto quello di minima tensione possono essere esclusi indipendentemente, impostando il relativo parametro su OFF
– I limiti di minima e di massima tensione sono specificati con l'impostazione di due soglie ciascuno, una che definisce il punto oltre il quale la tensione viene
considerata non più accettabile (es. P3.01, drop-out) ed un altra, più vicina alla tensione nominale, che definisce il punto in cui ritorna ad essere compatibile
(es. P3.02, pick-up). La distanza fra queste due soglie definisce l'isteresi. Ad esempio si potrebbe definire che sotto l'80% della nominale la tensione sia non
piu' utilizzabile e che per essere considerata buona debba risalire sopra l'85%, definendo così una isteresi (dead-band) del 5%. Lo stesso concetto si applica
per la tensione massima
– Per le soglie di frequenza esiste una isteresi fissa pari all'1% della frequenza nominale
– Per la soglia mancanza fase, il ripristino si ha quando la tensione risale oltre la soglia di ripristino tensione minima.
I
OFF
G
G
G
G
G
G
19

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