7. Spray
8. Livello massimo di riempimento
9. Piastra con fori uscita vapore
10. Serbatoio acqua
11. Spina
12. Misurino per acqua
PREPARATIVI
Suddividere la biancheria da stirare secondo i simboli internazionali riportati sull'etichetta
applicata ai capi o, in mancanza, per tipo di tessuto.
Iniziare a stirare i capi che richiedono la temperatura più bassa per ridurre i tempi di attesa (il
ferro impiega meno tempo a riscaldarsi che a raffreddarsi) ed eliminare il rischio di bruciare
i tessuti.
Sintetico, acrilico, nylon, poliestere: basse temperature;
lana, seta: medie temperature;
cotone, lino: alte temperature;
tessuto da non stirare.
Nel caso di tessuti con finiture particolari (lustrini, ricami, raso, ecc.) vi consigliamo di usare
le temperature più basse. Se il tessuto è misto (es. 40% cotone 60% sintetici) regolare la
manopola sulla temperatura della fibra che richiede la temperatura più bassa.
Per stabilire la temperatura di un tessuto di cui non conoscete la composizione, fate una
prova su un angolo non visibile del capo, iniziando da una temperatura bassa ed aumentando
gradualmente fino a raggiungere la temperatura ideale.
Non stirare mai le zone con tracce di traspirazione o altri aloni: il calore della piastra fissa le
macchie sul tessuto rendendole indelebili. L'appretto rende di più se si usa il ferro a secco e
a temperatura moderata: il calore eccessivo lo brucia e si rischia di formare un alone giallo.
Per evitare che i capi in seta, lana o sintetici prendano il lucido, stirateli al rovescio. Per evitare
che i capi in velluto prendano il lucido, stirateli in una sola direzione (quella del pelo) e senza
premere sul ferro. Più la lavatrice è carica, più i capi usciranno stropicciati.
Lo stesso vale quando i giri della centrifuga sono elevati. Molti tessuti si stirano più facilmente
se non sono completamente asciutti. E' il caso della seta che andrebbe sempre stirata umida.
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